“Mi interrogo su quello che lascerò ai miei figli. Guardiamo cosa è successo la scorsa estate. Gli Stati del Mediterraneo erano una lingua di fuoco. Buona parte erano incendi da calore. Mesi a 30 gradi anche di notte. E’ ormai inequivocabile che il riscaldamento terrestre dipende da noi. Servono politiche di contenimento climatico. Sono anni di scelte, molto dipende anche dai nostri comportamenti, è una sfida che ci coinvolge tutti. Come ha scritto il Papa dobbiamo imparare ad ascoltare il grido della terra”.
Così Simone Morandini, esperto di etica ambientale, è intervenuto all’incontro “Non avrai altro ecosistema, custodi o predatori” svoltosi martedì 28 settembre alla scuola di formazione professionale di Fonte, nell’ambito dell’iniziativa “Il tempo del Creato” 2021. Riscaldamento globale e cambiamento climatico. Assieme a Morandini c’era il giurista Enrico Gaz del foro di Belluno. A introdurre i lavori, moderati dal giornalista Umberto Folena, Davide Magagnini della Commissione diocesana di Pastorale sociale e Salvaguardia del creato. Molti i possibili livelli di azione, secondo Morandini. Prima di tutto gli stili di vita.
Anche dal punto di vista normativo “è in corso una evoluzione molto forte – ha affermato l’avvocato Enrico Gaz – soprattutto sotto la spinta del diritto europeo, che ha ripercussioni dirette anche nell’ordinamento italiano. Assistiamo a una conversione: da una visione del diritto dove ci si difendeva dalla natura, da una visione in cui ci si serviva della natura, a una in cui essa diviene soggetto di diritto”.
Don Paolo Magoga, coordinatore degli incontri e responsabile dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e Salvaguardia del creato ha aggiunto: “Dobbiamo tenere desta l’attenzione su questi argomenti, che non riguardano solo i giovani, ma ci coinvolgono tutti, anche come comunità cristiana”.
L’incontro, che faceva parte del calendario del Network per il bene comune, è stato organizzato dalla Commissione diocesana di Pastorale sociale e Salvaguardia del creato, in collaborazione con il centro Don Paolo Chiavacci, l’associazione “Incontri con la natura”, la fondazione Opera Monte Grappa, la Comunità Laudato Si’ di Treviso.