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Settimana sociale a Treviso, il prof. Melloni e il “filo” dell’unità

“Fratture e lacerazioni ci stanno davanti con drammaticità mai vista”. Sono parole pronunciate, lunedì 3 ottobre, dallo storico Alberto Melloni, nel corso della prima serata della 36ª Settimana sociale dei cattolici trevigiani, intitolata “Ricucire. Lacerazioni e nuove connessioni”. In questo contesto, i cristiani a prendere sul serio “ago e filo”, ripartendo da una seria formazione, anche nelle singole competenze, da una capacità di relazione, innervata anche dall’attuale fase sinodale, in vista di un’autorevolezza che è il contrario dell’irrilevanza.

Prima dell’intervento di Melloni, c’era stata l’introduzione del vescovo, mons. Michele Tomasi, che entrando nel tema di quest’anno ha detto:“Ci sono lacerazioni di tanti tipi. Nel nostro mondo, ambientali, internazionali, politiche, locali… E anche nella Chiesa. Gli strappi provocano dolore e disagio”. Si tratta di prendere coscienza di questo, mentre invece “spesso facciamo finta che tutto vada bene, che basti il maquillage. Non è così”. Invece, “prepariamoci a vivere pienamente questo nostro tempo, vivere le ragioni di una speranza, ritessere e cucire per dare vita a una serie di legami che ci daranno una prospettiva di futuro, sapendo che alla resurrezione si arriva attraverso la croce e il dono pieno di sé”.

Al prof. Melloni è stato chiesto di delineare il tema delle fratture in prospettiva storica, e con esse il modo di affrontarle, ieri e oggi, da parte dei cattolici.

E non si poteva che partire dall’oggi, dalle pastiglie di iodio, distribuite – fatto senza precedenti – alla scuola europea di Bruxelles nel timore di un attacco nucleare da parte della Russia, dalle parole fortissime del Papa all’Angelus di domenica scorsa, paragonabili a quelle di Giovanni XXIII durante la crisi di Cuba, ma non capite, addomesticate e “caramellate”, da una guerra “nata prima sugli altari e poi sui campi di battaglia, per la nostra negligenza ecumenica”.

Melloni, nel suo denso e ricco intervento, si è poi addentrato sui passaggi storici vissuti dal cattolicesimo italiano:uno Stato nato “contro la Chiesa”, un mondo cattolico che, espulso dalla sfera pubblica crea una “ecclesiosfera”, fino a diventare “ruota di scorta” con il patto Gentiloni, firmato in appoggio ai liberali in funzione anti-socialista. Dopo il fascismo, i cattolici sono protagonisti nel nuovo “Nation building”, nella costruzione della Nazione, attraverso la scrittura della Costituzione. Rilevante (lo storico ha raccontato vari episodi e retroscena) il ruolo dei giovani “professorini” dell’Università Cattolica, anche se in modo diverso rispetto alle aspettative del fondatore, padre Agostino Gemelli, che pensava di creare la classe dirigente di uno “Stato confessionale, di tipo franchista”. I suoi allievi vanno in un’altra direzione e lui li lascia liberi, perché così fa chi sa creare una classe dirigente. Dopo la fine della Dc, in corrispondenza con la stagione della presidenza Ruini nella Conferenza episcopale italiana, emerge il tema della “rilevanza”, dei cattolici, “questione – afferma Melloni – che io non ho mai capito. Il tema è quello dell’autorevolezza e, per venire al tema della Settimana sociale, di sapere “chi cuce e con cosa”.  Davanti a noi, nella società, le fratture sono tante:Nord e Sud, la borghesia che non esiste più, le fratture di genere, la diseguaglianza.

I cattolici dovrebbero riprendere “il balzo in avanti” fatto fare alla Chiesa da papa Giovanni con il Concilio, e impegnarsi in un cammino sinodale dal quale “dipende il futuro del Paese”. Un’affermazione sorprendente, ma motivata da una presenza ancora diffusa, di 6 milioni di praticanti domenicali, dall’esigenza di portare “unità nella Chiesa”. Senza questa unità, “è il Paese a essere nei guai”. (Bruno Desidera)

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“Prese il pane, rese grazie”, incontro per il Tempo del Creato e anteprima della Settimana sociale

Si è tenuta lunedì 26 settembre, nell’auditorium San Pio X, a Treviso, la serata anteprima della 36ª Settimana sociale dei cattolici trevigiani, che era insieme anche l’evento culminante degli appuntamenti previsti per il Tempo del Creato. L’incontro, intitolato “Prese il pane, rese grazie. (Lc 22, 29). Il tutto nel frammento”, ha visto dialogare mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, e Dino Boffo, già direttore di “Avvenire”, riprendendo il titolo del messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata del Creato.

“Il tema del pane, filo rosso che ha accompagnato questo mese del Creato, è tema di grande attualità – ha affermato don Paolo Magoga, direttore della Pastorale sociale e del lavoro. Lo abbiamo sviscerato come frutto della terra che con i poveri del mondo lancia il suo grido a ciascuno di noi. Grido che con il nostro impegno non possiamo tradire. Ma non basta udire, bisogna anche agire. Proprio il pane sintetizza le tre indicazioni lanciate dal Papa ai giovani in occasione dell’Economy of Francesco (vedi articolo a pagina 13): l’attenzione per i poveri, il lavoro e l’incarnazione. Prendere il pane, spezzarlo e condividerlo ci aiuta a riconoscere la dignità di tutte le cose che si concentrano in un frammento così nobile: la creazione di Dio, il dinamismo della natura, il lavoro di tanta gente. In quel frammento c’è la terra e l’intera società. Ci fa pensare anche a chi tende inutilmente la sua mano per nutrirsi, perché non incontra la solidarietà di nessuno, perché vive in condizioni precarie: c’è qualcuno che attende il nostro pane spezzato”.

“Non è un azzardo pensare che il ritorno del tema del pane – ha affermato Dino Boffo – abbia a che fare con il riesplodere in contemporanea di una serie di tragedie che accompagnano l’umanità da millenni, come i drammi della siccità, dell’epidemia, della guerra e della fame. Sono sciagure che esistono da sempre e che oggi si ripropongono fatalmente insieme. «Quante cose sa dirci un pezzo di pane». A esso stiamo oggi tornando, pur senza averlo deliberato. Nelle stagioni del Covid, lievito e farina sono andati letteralmente a ruba dagli scaffali, suscitando stupore in quanti consideravano la pratica della panificazione avviata ormai al tramonto. Ma il tema del pane è ritornato in questi mesi specialmente a motivo della guerra scatenata dalla Russia ai danni dell’Ucraina. La morsa della siccità, le conseguenze del Covid, il dramma delle guerre stanno producendo non solo perdita di biodiversità, desertificazione, migrazione dei popoli ma anche nuove forme di sottosviluppo, costi alle stelle e fame. In molti paesi si sta, infatti, passando dalla difficoltà di accesso al cibo al rischio di indisponibilità vera e propria. Ogni anno, poi, le governance del mondo si riuniscono e puntualmente assumono impegni troppo flebili nei confronti del pianeta, che per più poi non mantengono. Non c’è più tempo. E se la grande politica non si muove, deve farlo la società civile di ogni dove, dobbiamo farlo noi: dal basso. Non si tratta di fare altri partiti ma di costringere i politici ad agire. E’ una mobilitazione dal basso quella che va intrapresa, vestendo abiti virtuosi che possano rigenerare quel nostro modo di stare al mondo che ormai fa acqua da ogni parte. Noi credenti dobbiamo e vogliamo «tornare al gusto del pane», che vuol dire onorare la preghiera del Padre nostro, insegnataci da Gesù. Ebbene, come seguaci di questo Dio del pane siamo chiamati a innervare per la nostra parte, da autentici protagonisti, il movimento di ribellione e di riscatto che è in atto per spezzare sul tavolo del mondo il pane con tutti, nessuno escluso.”

“Ascoltare quello che dice Dio al suo popolo riguardo al pane è una esperienza molto antica e importante, è l’esperienza della manna nel deserto – ha affermato mons. Tomasi -. Questo dono dal cielo ha delle istruzioni importantissime, va raccolta e distribuita in parti uguali, nessuno deve temere di riceverne di meno e di confrontare il suo con il piatto del vicino. Questa è anche l’attitudine dell’amore di Dio nei confronti di ciascuno, se ci ama completamente ci darà quello che ci serve e se qualcuno ha di più è perché avrà bisogno di più in quel momento. L’uguaglianza non è dare a tutti la stessa parte di risorse, ma dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno. Il pane e il cibo dovrebbero essere beni indisponibili, beni primari; invece, prima che il grano comperato alle borse dei materiali agricoli si sposti, viene rivenduto cinque volte e il prezzo cresce perché ci sono compensazioni e speculazioni. L’eucaristia, che noi cristiani viviamo come momento culmine del nostro credere, è il momento in cui cielo e terra si uniscono e il pane, la richiesta unica, la manna come pane del cielo, rappresenta tutto. Papa Francesco nella «Laudato si’» dice che il Signore al culmine del mistero dell’incarnazione volle raggiungere la nostra umanità con un frammento di materia, non dall’alto ma da dentro, affinché nel nostro stesso mondo potessimo incontrare lui. Essere grati deve essere l’attitudine fondamentale di ogni cristiano, chi non è grato non è misericordioso, non sa prendersi cura e diventa predone e ladro. Chi non è grato può trasformare una terra ricca di risorse, granaio per i popoli, in un teatro di guerra. Spezzare il pane la domenica è esercizio di gratitudine”.

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Settimana sociale: “Ricucire, lacerazioni e nuove connessioni”

“Di fronte alle ferite e agli strappi di questi ultimi mesi, siamo consapevoli di trovarci di fronte a una società lacerata, smarrita e impaurita. L’impegno dei cristiani, anche alla luce della Dottrina sociale della Chiesa, è quello di individuare strade per «ricucire» una realtà sfilacciata, tramite la creazione di nuovi legami e connessioni. Questo non per tornare al passato – che non ritorna – ma per costruire una nuova trama di relazioni, a partire dal «filo» della fraternità, dell’amicizia sociale, di una nuova economia”. Parte da questa constatazione la 36ª Settimana sociale dei cattolici trevigiani, intitolata “Ricucire, lacerazioni e nuove connessioni”. Promossa, come gli anni scorsi, da La vita del popolo, Azione cattolica, Ufficio diocesano di Pastorale sociale e Lavoro, Meic e Partecipare il presente, la Settimana sociale, in raccordo con gli eventi “Il tempo del teatro”, rappresenta “il lancio” del calendario annuale del Network per il Bene comune. L’evento, nel corso di cinque serate (promosse insieme a varie realtà) si interroga su queste sfide, lanciando idee e proposte che saranno riprese, da diverse angolazioni e approcci, durante tutto l’anno, attraverso le realtà che aderiscono al “Network”.

Dopo la “serata anteprima del 26 settembre, la prima serata sarà lunedì 3 ottobre. “Fratture, lacerazioni, il compito dei cattolici: dalla storia del ventesimo secolo alle sfide del tempo presente” è il tema che sarà trattato dallo storico Alberto Melloni, professore ordinario di Storia del cristianesimo all’Università di Modena-Reggio Emilia.
Martedì 4 ottobre il titolo della serata sarà “The Economy of Francesco. L’impegno dei giovani per un’economia più equa, solidale e fraterna”.
Previsto l’intervento del prof. Giampietro Parolin, economista dell’Università Sophia, con interventi e testimonianze dei giovani trevigiani partecipanti all’incontro di Assisi convocato dal Papa (22-24 settembre. La serata riprenderà i primi frutti dell’incontro di Assisi, puntando a individuare le sue ricadute locali e gli spunti d’impegno, soprattutto per le nuove generazioni.
Lunedì 10 ottobre si riprende con “Strappi (in)evitabili, cuciture possibili… Italiani, migranti e lavoro che cambia”, con il sociologo Daniele Marini (Università di Padova) e Letizia Bertazzon, ricercatrice di Veneto Lavoro. L’incontro è promosso in collaborazione con Caritas, Migrantes, Cisl, La Esse, Una casa per l’uomo, ed inserito anche nel programma del Festival dello sviluppo sostenibile.
Martedì 11 ottobre si conclude con la serata, promossa in collaborazione con Partecipare il Presente, “Dopo il 25 settembre: la società civile per ricreare comunità e come reazione alla crisi della democrazia”. Intervengono il politologo Paolo Feltrin, già docente di Scienza dell’amministrazione e Scienza politica alle Università di Firenze, Catania e Trieste, e il prof. Carlo Bordoni, sociologo e saggista. A parte la serata anteprima (che si tiene al Pio X) le altre quattro serate si svolgeranno nella sala Longhin del Seminario vescovile.

Serata anteprima: lunedì 26 “Prese il pane, rese grazie”, con mons. Tomasi e Boffo
E’, insieme, momento culminante degli appuntamenti previsti nell’ambito degli incontri “Il tempo del creato”, e la “serata anteprima” della 36ª Settimana sociale dei cattolici trevigiani.
Lunedì 26 settembre, nell’auditorium San Pio X di Treviso (viale D’Alviano) si tiene la serata “Prese il pane, rese grazie” (Lc 22, 29). Il tutto nel frammento”. Un dialogo tra mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, e Dino Boffo, già direttore di “Avvenire”. L’incontro riprende il titolo del messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata del Creato.
Al tempo stesso, l’incontro si collega alla Settimana sociale e al titolo di quest’anno.

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Lunedì 26 “Prese il pane, rese grazie”, con mons. Tomasi e Boffo

E’, insieme, momento culminante degli appuntamenti previsti nell’ambito degli incontri “Il tempo del creato”, e la “serata anteprima” della 36ª Settimana sociale dei cattolici trevigiani.
Lunedì 26 settembre, nell’auditorium San Pio X di Treviso (viale D’Alviano) si tiene la serata “Prese il pane, rese grazie” (Lc 22, 29). Il tutto nel frammento”. Un dialogo tra mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, e Dino Boffo, già direttore di “Avvenire”. L’incontro riprende il titolo del messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata del Creato.
Al tempo stesso, l’incontro si collega alla Settimana sociale e al titolo di quest’anno.

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“Dialoghi di maggio” su economia e lavoro promossi a Fonte dall’Ac – vicariato di Asolo

Si intitola “Dialoghi di maggio” la serie di due incontri organizzati dall’Azione cattolica adulti del Vicariato di Asolo in collaborazione con il Cfp di Fonte, sede degli incontri, dedicati all’economia e al lavoro. Il primo si svolgerà il 13 maggio alle 20.45 e avrà come relatore il vescovo di Treviso, Michele Tomasi. Mons. Tomasi, nell’ambito del tema generale “Gratis è bello”, si soffermerà sul tema del “dono” e cercherà di rispondere a questa domanda: “Il mercato ha dato un prezzo a tutto, ma esistono altre vie in questa economia?”. Allo stesso interrogativo sarà chiamato a rispondere l’altro relatore della serata, il professor Lorenzo Biagi dell’Università dell’Insubria. A moderare l’incontro Mariano Montagnin, giornalista della Vita del popolo. Il secondo incontro si svolgerà il 20 maggio, alle 20.45, e avrà come titolo “L’economia del tempo”. Sarà dedicato al mondo del lavoro e in particolare cercherà di rispondere alla domanda “Il lavoro è ancora un valore, ma sono cambiati i valori. Come?”. Relatori saranno Riccardo Poletto, ex sindaco di Bassano del Grappa, e Davide Girardi, dell’Istituto universitario salesiano di Venezia. Modera Bruno Desidera, redattore della Vita del popolo. La prenotazione è consigliata su whatsapp a numero 3471755634 oppure al 3492143440.

Scarica la locandina

Dialoghi di maggio

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“Ucraina: la guerra nel cuore dell’Europa”. Iniziativa del Network per il bene comune e uffici diocesani della prossimità

“Ucraina. La guerra nel cuore dell’Europa”. È questo il titolo della serata che si terrà mercoledì prossimo, 6 aprile, all’auditorium San Pio X di Treviso, su iniziativa di un nutrito cartello di sigle della società civile e del mondo ecclesiale.

A promuovere l’incontro, di approfondimento sull’attuale conflitto, è il Network per il Bene comune, che raggruppa varie realtà, tra cui La vita del popolo, l’Azione cattolica, l’Ufficio di pastorale sociale e lavoro, Partecipare il presente (che a sua volta comprende numerose associazioni e organismi economici e della società civile). La serata è, inoltre, co-organizzata dagli uffici diocesani della prossimità, tra cui la Caritas e Migrantes.

Relatore sarà il giornalista Fulvio Scaglione, già corrispondente da Mosca ed ex vicedirettore di “Famiglia cristiana”. Accanto a lui Ludmila Vladova, interprete e attivista della comunità ucraina in Veneto, e don Davide Schiavon, direttore della Caritas tarvisina. Ingresso con green pass rafforzato e mascherina ffp2.

 

Il Network per il Bene comune: La vita del popolo, Azione cattolica, Ufficio diocesano di Pastorale sociale, lavoro, giustizia e pace, Partecipare il presente, Meic, Istituto Toniolo, Scuola di formazione sociale S. Agnese, @Pensatoio socio-politico Quinto e Zero Branco, Festa di sguardi – Mirano, Acli Treviso, Comunità Laudato Si’, Collegio vescovile Pio X, Associazione “Incontri con la Natura per la Salvaguardia del Creato” del Centro Chiavacci, Fondazione Stefanini

Uffici diocesani della prossimità: Caritas tarvisina, Migrantes, Pastorale sociale e Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del creato, Centro missionario, Pastorale della salute.

 

Locandina Serata Ucraina – Guerra nel cuore

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“La sanità più bella del mondo”: incontri a Quinto e a Zero Branco

“La sanità più bella del mondo”. E’ questo il titolo degli incontri sociopolitici promossi anche quest’anno dalla Collaborazione pastorale di Quinto e Zero Branco. L’iniziativa è messa in atto attraverso l’impegno di un vivace gruppo promotore e fa parte del calendario 2021-22 del Network per il bene comune, il cartello di varie realtà della società civile e del mondo cattolico che ha “messo in rete”, sotto il titolo “Transizioni”, le varie iniziative promosse nel territorio in questi mesi.
“Come custodire e promuovere un’eccellenza italiana” è il sottotitolo degli incontri.

Si inizia mercoledì 30 marzo alle 20.45, all’oratorio di Zero Branco. L’on. Margherita Miotto, già parlamentare e consigliera regionale, oggi impegnata nell’associazione “Salute diritto fondamentale”, parlerà di “Storia e valori alla base del servizio sanitario nazionale”.

Lunedì 4 aprile, all’oratorio di Quinto, Ranieri Antonio Zuttion, direttore dell’area Welfare di comunità dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, affronterà il tema “«Stato di salute» della sanità pubblica: situazioni e prospettive”.

Infine, giovedì 28 aprile, ancora a Zero Branco, tavola rotonda “Salute pubblica: solo sanità o anche sociale?”. Partecipano Stefano Rui (dipartimento Prevenzione Ulss 2), Paola Roma (presidente Conferenza dei sindaci Ulss 2), e Gianfranco Pozzobon, già direttore dei Servizi sociosanitari dell’Ulss 3.

Locandina-serate-sanita

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“Economia umana”: incontro lunedì 7 marzo a Pieve di Soligo con mons. Sorrentino sulla “profezia” di Giuseppe Toniolo

Arriva anche a Pieve di Soligo la presentazione dell’ultimo libro del Vescovo delle diocesi di Assisi- Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino.

Intitolato “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica”, e pubblicato da Vita e Pensiero, casa editrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il volume di 368 pagine è uscito da poche settimane nelle librerie. Per l’occasione sarà presente l’autore, tra i più noti e apprezzati studiosi della figura e dell’opera del grande economista e sociologo cattolico, attuale presidente del comitato nazionale per la canonizzazione del beato trevigiano, dopo essere stato il postulatore della causa di beatificazione. A dieci anni dall’elevazione agli onori degli altari di Giuseppe Toniolo, avvenuta a Roma nella basilica a San Paolo fuori le Mura il 29 aprile 2012, l’Istituto della diocesi di Vittorio Veneto beato Toniolo. Le vie dei Santi, insieme alla diocesi di Treviso e ad altre realtà, promuove dunque la serata di lunedì 7 marzo, alle 20.30, nell’auditorium comunale Battistella Moccia di piazza Vittorio Emanuele II.

In programma la tavola rotonda “La persona al centro dell’economia”, con dialoghi tra protagonisti del mondo ecclesiale, economico e sociale della Marca trevigiana, cui farà seguito la presentazione del volume di Sorrentino. La serata sarà introdotta dai saluti di don Andrea Dal Cin, presidente dell’istituto Beato Toniolo, Stefano Soldan, sindaco della città di Pieve di Soligo, Bruno Desidera, della diocesi di Treviso e componente del comitato nazionale canonizzazione beato Toniolo, Aurelio Mottola, direttore della casa editrice Vita e Pensiero. Seguiranno gli interventi a confronto di Lorenzo Brugnera, presidente di Latteria Soligo e membro del consiglio di presidenza di Confcooperative Belluno – Treviso, di Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Belluno – Treviso, e di Mario Pozza, presidente della Camera Commercio Treviso – Belluno Dolomiti, presidente Unioncamere Veneto. Le conclusioni saranno affidate al vescovo Domenico Sorrentino. Coordina la serata il direttore scientifico dell’istituto Beato Toniolo, Marco Zabotti.

In precedenza, sempre lunedì 7 marzo, il Vescovo di Assisi presiederà nel Duomo di Pieve di Soligo alle 18.30 la concelebrazione eucaristica nel giorno anniversario della nascita del beato Giuseppe Toniolo (7 marzo 1845).

Per la serata del 7 marzo, ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Prenotazioni con mail a info@beatotoniolo.it oppure con messaggio whatsapp al numero 335/1403638. Obbligo di mascherina ffp2 e green pass rafforzato.

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Padroni o servitori del creato? Webinar di Fondazione Stefanini con il prof. Goisis

Noi umani:padroni o servitori del creato?”. E’ il tema proposto dalla fondazione Stefanini per un webinar, mercoledì 23 febbraio alle ore 20.45. Relatore il filosofo Giuseppe Goisis. L’incontro è promosso nell’ambito del calendario del Network per il bene comune.

Sarà possibile seguire l’incontro attraverso la piattaforma Zoom, al link https://us02web.zoom.us/j/83009304763?pwd=TXUyMDdFc FpaZ0poWkZNdTZTMnJKQT09
ID riunione: 830 0930 4763 Passcode: 701680

Per informazioni scrivere una mail a presidente@ondazionestefanini.it.

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La transizione ecologica dentro il cambio di civiltà: le quattro serate della Scuola sociopolitica Sant’Agnese

“Transizione ecologica: un cambio di civiltà”. E’ questo il titolo che accompagnerà, durante il mese di febbraio, il percorso della scuola di formazione sociale Sant’Agnese, promosso dall’omonima parrocchia, dall’Azione cattolica e dal Meic. Nonostante le fatiche dovute al perdurare della pandemia, proseguono dunque le iniziative di approfondimento, formazione e dibattito, messe insieme, ciascuna con la sua propria specificità, attraverso il percorso 2021-22, intitolato appunto “Transizioni”, del “Network per il bene comune”. L’iniziativa, che ha articolato in un unico calendario numerose proposte di carattere socio-politico, aveva preso avvio in settembre con gli appuntamenti del mese dedicato alla Laudato si’, era proseguito con la Settimana sociale dei cattolici trevigiani e con la scuola sociopolitica di “Partecipare il presente”. Un percorso variegato, promosso da più soggetti, e al tempo stesso coerente, nel quale si inseriscono anche gli incontri promossi dal Meic sulle virtù umane, quelli della fondazione Stefanini (previsto per il 23 febbraio un webinar con il filosofo Giuseppe Goisis, sul tema “Noi umani padroni o servitori del creato?”) e altre iniziative nel territorio.

Tornando alla scuola di formazione sociale Sant’Agnese, i promotori spiegano che “quest’anno, nonostante la situazione presenti ancora delle criticità che impongono attenzioni e limitazioni, abbiamo deciso di riprendere con fiducia il nostro ciclo annuale di incontri in presenza. Abbiamo ritenuto, infatti, che scegliere di uscire di casa per incontrarsi, ascoltare, approfondire temi, condividere e scambiare idee, nonostante tutto e proprio in questo tempo di difficoltà, di cambiamenti, fosse importante per crescere insieme in consapevolezza e tentare di dare ciascuno il proprio contributo”.

Le quattro serate, incentrate dunque sulla transizione ecologica, toccheranno temi cruciali come l’agricoltura sostenibile, le energie rinnovabili, le risorse idriche. “Abbiamo capito che il tempo in cui viviamo ci chiama con urgenza a una transizione non più procrastinabile rispetto al nostro rapporto con l’ambiente”, si legge nel pieghevole.
Giovedì 3 febbraio prima serata intitolata “Le sfide della transizione ecologica”, relatore Edo Ronchi, presidente fondazione Sviluppo sostenibile, già ministro dell’Ambiente. Giovedì 10 febbraio “Agricoltura sostenibile: dalla terra per la terra”, relatore Francesco Morari, Università di Padova; giovedì 17 febbraio “Energie rinnovabili: efficienza energetica e mobilità sostenibile”, relatore Arturo Lorenzoni, Università di Padova; giovedì 24 si conclude con “La «questione dell’acqua», una questione di vita”, relatore Edoardo Borgomeo, Università di Oxford, specialista settore acqua, Banca Mondiale.

Gli incontri si terranno a Treviso, nel collegio Pio X, Borgo Cavour 40. L’accesso è consentito presentando green pass rafforzato e se si è muniti di mascherina ffp2. L’ingresso è su prenotazione, telefonando a 0422 545328 (canonica S.Agnese) o all’indirizzo email info@sfssagnese.it.

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