Anche l’associazione “Centro incontri con la natura per la salvaguardia del creato don Paolo Chiavacci” è stata fra i protagonisti della candidatura a Riserva della Biosfera Mab Unesco del Monte Grappa. Ha presentato una lettera di sostegno e proposto un progetto sulla conservazione e il mantenimento dei prati semiaridi, incluso il prato di Schiba, un’area che l’associazione da alcuni anni ha individuato, vicino al Centro di spiritualità e cultura Don Paolo Chiavacci di Crespano del Grappa, a circa 600 metri di altezza, come un’area di interesse per la conservazione della biodiversità. Recentemente è stata individuata, proprio nel prato, un’orchidea spontanea mai osservata e censita, si tratta della dodicesima specie di orchidee individuata in questo sito.
L’associazione, insieme al Centro per la didattica, si è già impegnata a presentare un tavolo di lavoro al Mab Unesco con altre associazioni e professionisti.
Il centro Don Paolo Chiavacci, e in particolare il suo fondatore don Paolo, da sempre hanno valorizzato le pendici del Grappa, la biodiversità, la necessità della tutela, e ora, che al Massiccio viene riconosciuto il ruolo di “ponte ecologico” che unisce la pianura e l’arco alpino, l’attività del Centro sarà ancora più preziosa e inserita in un contesto di rete che ha contribuito a individuare e a costruire.
Le “riserve della biosfera” promuovono, infatti, attività di cooperazione scientifica, di ricerca interdisciplinare e sostenibilità, coinvolgendo le comunità locali.
Il centro, come è noto, offre possibilità di soggiorni residenziali e di educazione ambientale, all’interno funziona anche un planetario, la specola astronomica “Don Paolo Chiavacci”. Oltre alla riflessione sulla tutela del creato, il Centro, come è noto, è un luogo diocesano di spiritualità e preghiera, da vivere in armonia con la natura.
Il Centro di spiritualità e cultura DonPaolo Chiavacci ha quindi accolto con soddisfazione questa nomina, infatti con l’iscrizione nella prestigiosa lista Mab Unesco, vi è il riconoscimento della qualità e dell’unicità di un territorio definito “laboratorio di idee concrete e innovative” in settori cruciali come la mobilità sostenibile e l’economia circolare. Il Veneto, dopo la consacrazione delle colline del prosecco, conferma così anche con il Monte Grappa la sua fama nel mondo di luogo ricco di tesori naturalistici: ambienti marini, paesaggi collinari, laghi, montagne. Una ricchezza ambientale che va preservata e valorizzata perché chiunque possa goderne. (Mariano Montagnin)